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In questo sito potete trovare informazioni utili e interessanti sul nostro Patriziato e comunicare con noi. Speriamo in questo modo di poter raggiungere un maggior numero di Patrizi, amici e simpatizzanti nel Ticino, in Svizzera e all’estero.

A partire circa dal XII secolo, Salorino diventa una vicìnia, una comunità fondata da famiglie originarie del luogo che provvedeva a gestire i beni comuni occupandosi della manutenzione dei beni mobili e immobili, di regolare le attività agricole e di disciplinare i diritti di passo o i permessi di costruzione.

Fino al 1550, Salorino e Somazzo rimasero due entità ben distinte, spesso in lite fra di loro
per questioni di pascolo, raccolta di legna, frutti, strame, taglio di boschi, tenuta dei sentieri e
terminazioni fondiarie.

L’aggregazione delle due comunità fu fatta nell’anno 1550 e Salorino
e Somazzo divennero un’unica vicìnia. Territorialmente Cragno faceva parte “della Comune
di Salorino” ma solo all’incirca nel 1671 i suoi abitanti diventarono membri della vicìnia.

Alla nascita del Canton Ticino (1803) vennero aboliti i vecchi ordinamenti e istituito un nuovo organo: il Comune, che riconosce uguali diritti a tutti i cittadini, a differenza delle vicìnia.

Nella sezione sulla storia del patriziato sono descriti ulteriori dettagli.

Le famiglie patrizie

Attualmente il Patriziato di Salorino conta circa 102 fuochi per un totale di circa 500 Patrizi. 30 fuochi sono domiciliati a Salorino, Somazzo e Cragno. Ben 72 fuochi sono registrati fuori dall’ex Comune di Salorino, dal 2004 aggregato a Mendrisio quale quartiere.

Le famiglie patrizie fin dalla nascita del Patriziato e ancora presenti nella giurisdizione comunale sono:

Brenni

Cremonini

Marazzi

Pestoni

Ponti

Spinedi

Con l’entrata in vigore nel 1992 della Legge organica patriziale sono state ammesse le famiglie

Tavazzi

Zanotta

Queste famiglie patrizie non sono più presenti nel quartiere di Salorino:

Cappello – Centovalli – Del Grande – Illj – Moreschi

Alcune tracce

In alcuni documenti conservati nell’archivio parrocchiale di Salorino si trovano le seguenti testimonianze che accertano la presenza di queste famiglie nel Comune:

1462 – Marazzi (compera)
Gregori jet Albertum fratrum de Meratijs de Montedongo filiorum Aricardi in Selorino, comperano de domo (casa) cupis (coperta) in locj dicti ad Furnum, da Gasparem de Paulo, filio de Filippi in Salorino

1469 – Spinedi (vendita)
Augustana de Spinedo filia Donati vedova Magistri Martini vende una petia prati cum plantis silvis in locj Selorino ove dicti Pratrum horthorum Gasparinoi ….

1489 – Brenni (compera)
Johannis de Breno, habitant in Selorino, compera da Simon de Lezeno de Medrixio una petia terre buschiva ove se dice ad Costam territ Selorino

1514 – Ponti (testimone)
Antonius filio q. de Blexis de Ponte de Selorino figura quale testimone in una causa di permuta tra Thomasina de Caverzate e Sivester de Breno

1515 – 1554 Cremonini, Centovalli, Del Grande, Moreschi e Pestoni
Queste famiglie si sono stabilite nella “Vicinia” tra gli anni 1515 e 1554. Troviamo infatti i Capifamiglia riuniti nella vicinanza del 1554 indetta per derimere la vertenza sulla decima (tassa) con la Chiesa Plebana di Balerna.

Dopo la seconda guerra mondiale, con il boom economico cominciò lo spopolamento delle valli e con esso il declino del settore primario mettendo in crisi i patriziati.
Dal 1930 agli anni ’60 il Patriziato di Salorino conosce un periodo particolarmente fruttuoso con il taglio di importanti quantità di legna a cui segue però una certa disaffezione che lo portò alla fine degli anni ’90 ad una procedura di verifica da parte della Sezione degli enti locali. Da questo momento il Patriziato ha conosciuto un rilancio e nel settembre 2006 ha ottenuto il riconoscimento definitivo quale ente di diritto pubblico.