Percorrendo un breve sentiero che scende verso valle prima dell’ultima casa del nucleo di Somazzo, non a caso in località ul Pràa Funtana, ci si imbatte in un piccolo lavatoio contornato su due lati da muri a secco di pietra calcarea locale. L’unica vasca è rivestita da lastre e copertine in gneiss (“sarisc”) probabilmente estratte nella zona da massi erratici.
Il manufatto, forse un tempo coperto da una tettoia, utilizzato per il bucato fino a metà del ‘900, è ricordato ancora da alcuni anziani del paese anche come luogo d’incontro e di gioco della loro infanzia e dove si andava ad attingere acqua anche in periodi di siccità.
Il lavatoio é tuttora alimentato da una piccola sorgente che si raccoglie in un bacino sormontato da un arco in pietre, costruito a pochi metri di distanza.
Dopo decenni di abbandono e degrado il patriziato di Salorino si è fatto promotore di questo piccolo restauro conservativo, del ripristino del bacino, della pulizia del sentiero e della zona circostante con la consulenza del Museo etnografico della Valle di Muggio e il lavoro professionale dei responsabili e della squadra di operai del Programma occupazionale temporaneo della RVM (Associazione dei Comuni del Generoso).
Una piccola testimonianza locale della vita quotidiana di un tempo, semplice e non sempre comoda, che vale una breve visita per chi si trova a passare da Somazzo .
Il presidente
Ettore Brenni


